5 lezioni per le Risorse Umane da Stranger Things

5 lezioni per le Risorse Umane da Stranger Things

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Immaginiamo possa essere bizzarro leggere il titolo di una serie tv e il termine risorse umane nella stessa frase. Ma ogni serie, libro, film, ha degli insegnamenti, lezioni che possiamo trarre e fare nostre. Quindi noi di Meritocracy abbiamo deciso di guardare il mondo un po’ Sottosopra, e abbiamo analizzato Stranger Things, la serie di Netflix più in voga del momento, chiedendoci: quali sono gli insegnamenti che possiamo trarne per…le Risorse Umane? Ed ecco cosa ci siamo risposti:

Spoiler: c’è da imparare più di quanto sembri.

Quali sono le lezioni di una serie tv al mondo HR?

  • I talenti non culture fit : come i giovani componenti del gruppo hanno fatto con Undici, anche un’azienda deve accogliere coloro che non sono culture fit. Non solo possono essere una risorsa, ma anche un vero e proprio bagaglio di nuove esperienze a cui attingere. Come dice Jonathan, il fratello di Will: ” Nessuna persona normale ha mai fatto qualcosa di davvero speciale”. Assumere persone diverse rispetto allo standard della cultura aziendale può essere un modo per emergere, rivoluzionare le dinamiche del team e sorprendere i propri competitors . Non bisogna fare per forza ciò che è già stato fatto, non bisogna per  forza accettare il consiglio più saggio, ma osare. Bisogna cambiare prospettiva, come se si guardasse il Sottosopra.
  • Programma di inserimento e supporto: come è capitato alla nuova arrivata ad Hawkins, Mad Max, di sentirsi esclusa dal gruppo, così capita sempre anche a chi arriva per ultimo in azienda e rischia di sentirsi un pesce fuor d’acqua, alienato dai discorsi dei colleghi. Creare nuovi legami, costruire un rapporto basato sulla fiducia, è un processo lungo e, a volte, frustrante. Le Risorse Umane possono semplificare questo processo con un programma di inserimento e formazione, che può essere la soluzione nella vita lavorativa dei neo-assunti. Non solo li prepara al lavoro fornendo gli insegnamenti di base, ma crea anche l’occasione di conoscere altre persone nella stessa situazione. Un’altra iniziativa del reparto HR può essere il cosiddetto Buddy Program, in cui persone dal profilo senior affiancano i nuovi arrivati facendo loro da tutor, portandoli in giro per l’azienda, spiegando le varie mansioni, o solo anche quale sia il caffè più buono dell’edificio. Esistono vari modi per creare un clima di fiducia e supportare i neo- assunti, ogni azienda deve trovare il modo che più gli si addice.
  • L’importanza del Team: i ragazzi, Will, Mike, Dustin e Lucas sono sempre uniti, una vera squadra. Si spalleggiano, si aiutano, giocano e affrontano ogni prova insieme. Al contrario di come si possa essere sentita Undici nel Sottosopra, nessuno è mai veramente da solo, e nessuno viene mai abbandonato. Questo deve essere lo specchio di ciò che succede in un’azienda, dove l’intesa e l’affiatamento tra i dipendenti è necessario per aumentare produttività e successo.
  • Flessibilità: questa serie tv mostra quanto sia importante essere flessibili, quick-thinkers, ed essere sempre pronti con soluzioni alternative in caso qualcosa vada storto. I dipartimenti HR devono sempre avere un occhio su tutta l’azienda, monitorare che tutto vada bene, e controllare anche l’esterno, i competitors. Essere flessibili significa dare grande importanza alla comunicazione, ai feedback, e al talent management, ed essere sempre pronti a ogni evenienza (come Steve con la sua mazza chiodata). In un articolo recente del Harvard Business Review article, Jeff Gothelf ,Organizational Designer ed Executive Coach, ha spiegato questo concetto molto bene, spiegando che in un’organizzazione flessibile, le Risorse Umane devono continuare a fornire lo stesso tipo di servizio, ovvero assunzione, sviluppo professionale e performance management, in un’azienda sempre pronta al cambiamento e a stare al passo con i tempi. Quindi, in sintesi, un’azienda deve essere sempre pronta a reagire a stimoli esterni, pensare a soluzioni alternative, a rispondere prontamente a ogni incombenza, come fanno appunto i protagonisti di Stranger Things.
  • La prima impressione:  è vero che l’abito non fa il monaco, ma nel recruitment, spesso, i libri si giudicano dalla copertina. La prima volta che i ragazzi hanno incontrato Undici si erano fatti un’idea di chi fosse, basandosi solo sull’impressione che lei aveva dato di sé. Un recruiter deve andare anche oltre ciò che una persona vuole dare a vedere, e intravedere il vero talento. Tutti hanno un talento, e sta proprio alle risorse umane essere in grado di fare uscire queste potenzialità.

Quindi, possiamo concludere dicendo che Stranger Things può insegnarci molte cose: dall’importanza del team , a quanto sia significativo un programma di inserimento per i neo-assunti. Le Risorse Umane sono in azienda per aiutare, prendere in mano le situazioni e affrontare il mondo, interno ed esterno all’azienda. La ricetta del successo sta nell’avere un gruppo di persone motivate che hanno sposato pienamente la causa dell’azienda, che lavorano con il sorriso anche di fronte a problemi e difficoltà, e sono sostenuti da una fortissima determinazione. Ed è questo ciò che Stranger Things vuole dire alle Risorse Umane. Oltre a tornare a casa in bici di notte sempre accompagnati, è ovvio.

 

 

 

 

 

Foto copertina: http://collider.com/netflix-prices-raised/
Altre foto: http://strangerthings.wikia.com/wiki/File:Stranger-things-season-2-photo006-1507911105575_1280w.jpg, http://strangerthings.wikia.com/wiki/Holly,_Jolly,

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