Riccardo Secco: Digital&Tech Innovator, ecco perchè mi definisco così

Riccardo Secco: Digital&Tech Innovator, ecco perchè mi definisco così

Abbiamo fatto una chiacchierata con Riccardo, fondatore di TechVocacy, la community che raduna innovatori per discutere di notizie dal mondo tech, digital e startup,  per chiedergli come in poco tempo ha cambiato completamente settore professionale, appassionandosi di digital marketing, ed è diventato, come lui stesso si definisce, un Digital&Tech Innovator.

 

Parlaci un po’ di te, come sei arrivato sin qui? Quali esperienze, formative e non, hanno contribuito maggiormente a formare il tuo modo di pensare?
E’ sempre una domanda affascinante. Fino a 36 mesi fa non sapevo nulla di digital, di tecnologia e di business. Ero un semplice ragioniere che vendeva bottiglie di vino.
In 3 anni è cambiato tutto: ho iniziato a studiare digital marketing di notte, nelle pause pranzo, nei weekend. Ho studiato ed applicato, fino a lasciare il mio lavoro di Store Manager ben pagato per dedicarmi al mondo digital. Dopo qualche esperienza in agenzia e un paio di progetti imprenditoriali ho scoperto la tecnologia e mi ci sono innamorato.
Ora collaboro strettamente con una startup premiata da StartupItalia come tra le migliori in Italia, ho co-fondato una società di sviluppo in ambito Blockchain e ho lanciato il mio primo vero progetto imprenditoriale: TechVocacy.

Nella tua presentazione su TechVocacy leggiamo che ti piace definirti come Digital&Tech Innovator, ci spieghi cosa significa per te?
E’ tremendamente difficile darsi un ruolo formale di questi tempi. O te lo dà l’azienda, o diventa complesso affibbiarsi una sigla o una posizione senza cadere nel banale o ridicolo.
Ho coniato quella definizione perchè credo sia quella che meglio rappresenti quello che sono: un appassionato di digital e tech che studia l’innovazione e le nuove tecnologie dal punto di vista delle applicazioni pratiche, dei benefici, dei rischi, delle opportunità.
Non un profilo tecnico e verticale, ma una figura ibrida che comprende gli impatti dell’innovazione tecnologica in maniera orizzontale. Credo sia una figura che diventerà sempre più interessante e richiesta nei prossimi anni.

 

Parliamo di TechVocacy, come sei arrivato a lanciare questo progetto? Quali sono state le fasi più difficili in fase pre-lancio? Quali le sfide future?
Quando racconto la storia di TechVocacy raccolgo sempre dello stupore. E’ un progetto che è nato in modo completamente organico, dai miei contenuti e dalle mie idee.
A settembre 2017 ho iniziato a pubblicare una rubrica settimanale su LinkedIn con le maggiori notizie tech, digital e startup dal mondo. Il format è piaciuto e ben presto ha raggiunto le 100mila views settimanali. Da lì ho creato una community con i miei lettori più appassionati che poi è evoluta fino a quello che oggi è TechVocacy: un’accademia online di formazione ed informazione sull’innovazione tecnologica.
Il lancio è stata sicuramente la parte più concitata, dovevo far percepire ai miei lettori che stavo trasformando la community da free a premium per dare più valore e costanza sui contenuti. Non avevo un team, non avevo speso soldi in adv, era sicuramente una bella sfida. Sono molto contento di come sia andato il lancio, ora abbiamo centinaia di studenti soddisfatti e il futuro può solo che essere positivo. Le sfide future? Non vi spoilero nulla 😉

 

Hai solo 24 anni ma hai sulle spalle un enorme bagaglio di esperienza, che consiglio daresti a chi vorrebbe intraprendere un percorso di crescita simile al tuo? Qual è il tuo asso nella manica?
Passione, dedizione, competenze, applicazione e costanza. In questo esatto ordine.
Il primo segreto è sicuramente quello di credere in quello che fai e trovare qualcosa per cui svegliarti la mattina.
Poi ti devi dedicare. Non sempre vince chi ha i semi migliori, spesso è migliore chi li coltiva con dedizione ed impegno.
Poi le competenze: è fondamentale formarsi ed imparare continuamente cose nuove. Ho studiato il digital marketing dal buio della mia cameretta nelle pause dal lavoro mentre i miei coetanei lo studiavano all’università e saltavano gli esami. Scelti tu da quale canale apprendere le migliori informazioni, ma fai di tutto per apprenderle. Senza scuse.
Poi le devi applicare: impara e sperimenta, prova e sbaglia, cadi e rialzati. Non lasciare che le nozioni rimangano teoriche, sfruttale in un tuo piccolo progetto personale o portale in azienda. Raccogli dati e affina il tiro.
Infine la costanza: è simile alla dedizione ma è più focalizzato sull’intero processo. Non sei mai arrivato, c’è sempre un goal più grande da raggiungere. Migliori e riparti.
Insomma, non ci sono trucchi segreti ma “solo” un mindset adatto e le giuste informazioni: credimi, non ti fermerà davvero nessuno.

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